Carta dell'uso del suolo
Lo studio > Analisi cartografica
La superficie forestale dell'area vasta di studio comprende boschi misti a prevalenza di carpino nero (Ostrya carpinifolia, 40%), boschi di castagno (Castanea sativa, 39%), di faggio (Fagus sylvatica, 19%) e altre formazioni minori (2%).
Nel bacino del Cardoso, raffigurato in parte nello stralcio di carta, la specie di gran lunga più diffusa è il castagno, che forma popolamenti per lo più puri con ingressioni di altre specie come il carpino nero e lontano nero (Alnus glutinosa), localizzate soprattutto nella fascia di contatto con la formazione ad Ostrya. Dal punto vista pedologico, il castagno si trova soprattutto su suoli del tipo DE a reazione acida, originatisi soprattutto su pseudomacigno. Nella tipologia dei castagneti si comprendono sia le formazioni a netta prevalenza di castagni da frutto, sia quelle in cui sono presenti anche ceppaie della stessa essenza e grosse piante di origine naturale.
Salendo di quota, dopo una fascia di transizione in cui il castagno si mescola al carpino nero, si incontra la vera e propria tipologia corrispondente al ceduo misto a prevalenza di Ostrya, il quale, salvo eccezioni, raggiunge lo spartiacque principale che separa i due versanti, marittimo ed interno, delle Alpi Apuane. Siamo in presenza di una formazione meno esigente in termini pedologici, trovandosi distribuita di preferenza su terreni del tipo LR (calcareo), ma anche su terreni del tipo TU, RR (molto calcarei) e su terreni di tipo LH (non calcarei).
Nel tratto compreso fra la Pania della Croce e Foce di Valli, così come nel Retroforato, è presente un popolamento di faggio, in condizioni limitanti di vegetazione, per la forte pendenza e per il substrato pedogenetico costituito da detriti di calcare (terreni del tipo RR).