Progetti ed interventi
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piante palustri
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Lupi, cervi e compagnia. In linea i video migliori del monitoraggio faunistico primaverile-estivo nel Parco delle Alpi Apuane
Proseguono le attività di fototrappolaggio “in continuum” che consentono
di rilevare durante tutto l’anno la presenza delle specie più
appariscenti, in particolare dei mammiferi di media-grossa taglia. Una
selezione dei migliori video registrati nel periodo primaverile-estivo
è ora disponibile on-line
I cervi immortalati con videotrappole: ulteriore conferma della presenza
di nuclei stabili nel Parco delle Alpi Apuane
Da
diverso tempo l’U.O.”Vigilanza e gestione della fauna” del Parco utilizza
foto-videotrappole per implementare le azioni di monitoraggio della presenza
di alcune specie faunistiche di interesse conservazionistico, quali il lupo,
o gestionale come sono gli Ungulati. Grazie a queste strumentazioni è stato
possibile ottenere negli scorsi anni la conferma “visiva” e oggettiva del
ritorno del lupo e dell’insediamento del cervo sulle Alpi Apuane, entrambi
provenienti per diffusione naturale dal vicino Appennino Tosco-emiliano.
Nello scorso mese di settembre si è svolto il censimento al bramito del
cervo, limitatamente ad alcuni settori del versante garfagnino del Parco,
dove la specie è più diffusa e in apparente incremento. Dai bramiti sono
stati identificati 6 diversi maschi, alcuni dei quali avvistati assieme ad
una femmina. Alcuni recenti filmati, registrati con una videotrappola
piazzata negli stessi settori, confermano ulteriormente la presenza di
nuclei ormai stabili di questo imponente ungulato, con maschi, femmine e
giovani ripresi presso una pozza di abbeverata.
Le zone umide del Parco Nelle Alpi Apuane le aree palustri sono poco frequenti; ciò è dovuto soprattutto alla prevalente natura calcarea del substrato, la cui elevata permeabilità non consente, per lungo tempo e in nessun periodo dell’anno, ristagni significativi di acqua sul terreno; inoltre, un fattore ugualmente sfavorevole è rappresentato dalla morfologia particolarmente acclive di tale complesso montuoso, la cui energia del rilievo contraddistingue versanti con pendenze notevoli, del tutto inadatti a contenere masse idriche di un qualche valore. Neppure i fenomeni morfogenetici glaciali, per altro presenti, sono riusciti - se non in rare condizioni - a determinare avvallamenti, concavità o superfici pianeggianti degne di nota, in cui ricercare torbiere, paludi o piccoli laghi montani. Tuttavia non mancano sulle Apuane esempi di aree umide, oggi divenute delicatissime, che conservano entità vegetali notevoli ed in alcuni casi di grande interesse geobotanico. vai alla sezione dedicata (in costruzione) Gli alberi monumentali delle Alpi Apuane
L'elenco
aggiornato dei grandi patriarchi, che vegetano nell'area
protetta e contigua, con tutte le informazioni su altezza
della chioma, circonferenza del fusto, stato di salute ed
età presunta.
Scoperto
ad Orto di Donna un faggio ultrasecolare |
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Le
aquile reali sulle Apuane |
Due nuove piante carnivore |
Le Apuane nel loro nome
Triturus alpestris apuanus (Bonaparte)
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Piccoli abeti crescono Il progetto di salvaguardia di Abies alba Mill. è pubblicato in due articoli della rivista del Parco, Acta Apuana, VI (2007). In sintesi, il progetto è consultabile cliccando qui |
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