Fauna |
Il lupo |
Le Alpi Apuane
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L'areale di distribuzione del lupo (Canis lupus L.) ha subito drastiche riduzioni negli ultimi secoli a seguito di persecuzione diretta da parte dell'uomo, alla perdita e frammentazione di habitat idonei e alla riduzione delle specie preda. In Italia la diffusione della specie ha raggiunto il picco negativo nella seconda metà del XX secolo, ma il regime di protezione accordato a partire dal 1971, quando per la prima volta ne è stata proibita la caccia, unitamente allo spopolamento umano delle aree montane e all'aumento degli ungulati selvatici, hanno permesso negli ultimi decenni un incremento numerico della popolazione e la ricolonizzazione con nuclei stabili di gran parte dell’Appennino, di ampie zone della Toscana centro-meridionale e di parte delle Alpi.
Sulle Alpi Apuane il lupo era sicuramente comune e ben distribuito fino al XVIII secolo, come testimoniano documenti storici e leggende giunte fino ai giorni nostri, ma nei primi anni del '900 è definitivamente scomparso dall’area. Il ritorno del lupo nella porzione lucchese dell'Appennino tosco-emiliano è stato accertato stabilmente dagli anni '80 e studi approfonditi ne hanno analizzato nel dettaglio le dinamiche, alimentando l'ipotesi di una ricolonizzazione delle contigue Apuane che, tra l'altro, risultano oggi popolate dalle principali specie preda: cinghiali (Sus scrofa L., daini (Dama dama L.) e mufloni (Ovis aries L.), introdotti per scopi cinegetici antecedentemente alla creazione dell'area protetta, caprioli (Capreolus capreolus L.) e cervi (Cervus elaphus L.) che invece sono giunti per diffusione naturale dagli areali appenninici.
Il regime di tutela conseguente all'istituzione del Parco Regionale delle Alpi Apuane ha sicuramente favorito l'incremento delle popolazioni di ungulati e rappresenta un punto di forza anche per la conservazione del lupo, inibendo le possibili azioni di bracconaggio. Dall'anno 2006 il Comando Guardiaparco ha intrapreso attività di ricerca dei segni di presenza del lupo sul territorio, con l'intento di verificare la presenza/assenza della specie. Le analisi genetiche su campioni fecali raccolti in questi anni nel Parco, hanno messo in evidenza la presenza di 5-6 lupi sulle Alpi Apuane, a partire dal 2008.
Alcuni esemplari sono stati ripetutamente filmati o fotografati tramite fototrappole (vedi sotto) facendo ipotizzare l’insediamento di un nucleo riproduttivo. Nel 2014 è stata accertata per la prima volta l’avvenuta riproduzione grazie alla risposta di cuccioli indotta dalla trasmissione di richiami registrati (wolf-howling). L'importanza dei risultati fin qui conseguiti è assolutamente rilevante: il lupo rappresenta un elemento fondamentale delle reti trofiche degli ecosistemi, grande predatore posto al vertice delle catene alimentari. Inoltre è una specie particolarmente protetta a livello normativo internazionale ed italiano.
Attualmente sono presenti nel parco 4-5 branchi, distribuiti su tutto il territorio dell’ area protetta.
si ringrazia
l'associazione
Canislupus
Italia
E' infatti inserito nell'allegato II (specie strettamente protette) della Convenzione di Berna del 1979, nell'allegato D (specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa) della Direttiva 92/43 CEE, meglio nota come direttiva Habitat, nell'appendice II (specie potenzialmente minacciate) della CITES, convenzioni e direttive da tempo recepite nella legislazione nazionale. La Legge 11 febbraio 1992, n.157, infine, inserisce il lupo tra le specie particolarmente protette.
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