Progetti ed interventi
Le Alpi Apuane sono un
Geoparco europeo e mondiale
Dal 2001 è partita l'iniziativa per il riconoscimento delle Alpi Apuane come
Geoparco.
Il dossier
di presentazione è stato definito nel 2010, per l'ammissione alla
Rete Europea e Globale dei Geoparchi, che lavora sotto gli auspici
dell'Unesco. Nel 2011, a Lagensund (Norvegia), l'ammissione tra i Geoparchi
EGN-GGN.
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L’aquila reale (Aquila
chrysaëtos L.) è il rapace di maggiori dimensioni (75-96 cm
di lunghezza e 180-230 cm di apertura alare) stabilmente
presente sulle Alpi Apuane. E’ distribuita in tutta la regione
olartica (Eurasia e Nordamerica), con una discreta diffusione ed
una tendenza attuale al leggero incremento delle popolazioni.
Rimane comunque una specie rara ed oggi particolarmente tutelata,
anche se sempre soggetta, purtroppo, al rischio di abbattimenti
illegali o di avvelenamenti. In Italia è presente soprattutto
sulle Alpi, sull’Appennino centro-settentrionale e nelle grandi
isole, con un trend positivo che sembra portarla a rioccupare
gradualmente i territori del passato. Al pari di altri grandi
predatori, in qualche modo in competizione con l’uomo, nel
nostro paese l’aquila reale è stata attivamente perseguitata e a
lungo inserita tra gli uccelli “nocivi” che potevano essere
liberamente abbattuti. Ciò spiega il declino della specie nel
recente passato, manifestatosi anche sulle nostre Alpi Apuane.
Diversi autori di saggi
scientifici, storici o divulgativi dei secoli scorsi, a più
riprese indicavano una presenza abbastanza comune e ben
distribuita dell’aquila sulla catena montuosa, almeno fino oltre
la metà del XIX secolo. Addirittura sembrava una pratica assai
comune e ardimentosa dei montanari dell’epoca, quella di calarsi
nel nido con corde e armi da difesa, per rapire gli aquilotti.
Nel ‘900, al contrario, la rarefazione della specie è divenuta
marcata e le fonti scritte riportano soltanto casi di
nidificazioni nell’area del Pizzo d’Uccello, da sempre sua
roccaforte. In tempi più vicini, a partire dagli anni ’90, sulle
Apuane è stata accertata l’esistenza di almeno 3 coppie
riproduttive ed oggi gli avvistamenti di questi maestosi rapaci
sono frequenti in tutto il territorio del Parco.
L’aquila nidifica su falesie
inaccessibili, solitamente poste a quota più bassa rispetto alle
praterie d’altitudine, in modo da riuscire più facilmente a
trasportare le prede nel nido. Le coppie territoriali tollerano
entro certi limiti la convivenza con individui giovani o
immaturi, i quali sono peraltro soggetti ad erratismi e
migrazioni parziali. Nel complesso la popolazione apuana di
aquila reale è stimata oggi in numeri oscillanti tra 10-12
individui: 3 coppie di adulti + 4-6 immaturi. L’incremento
recente può essere correlato in ipotesi all’istituzione del
Parco delle Alpi Apuane, che ha consentito una maggiore
protezione e vigilanza sul territorio e, conseguentemente, un
aumento numerico delle specie predate, quali lepri (Lepus
europaeus Pallas) e piccoli di ungulati selvatici.
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