"Autunno Apuano" - Bosa di Careggine, sabato 27 e domenica 28 settembre 2014 - due pullman gratuiti da Pietrasanta e Massa per partecipare all'evento domenicale (prenotazione obbligatoria allo 0583 644.242)

Fauna

L'aquila reale

Progetti ed interventi

aquila reale
muflone
lupo

biancone


Le Alpi Apuane
sono un
Geoparco
europeo e mondiale



Dal 2001 è partita
l'iniziativa per il
riconoscimento delle 
Alpi Apuane come
Geoparco.
Il dossier di
presentazione è stato
definito nel 2010,
per l'ammissione alla
Rete Europea e Globale
dei Geoparchi, che
lavora
sotto gli auspici
dell'Unesco.
Nel 2011, a Lagensund
(Norvegia), l'ammissione
 tra i Geoparchi
EGN-GGN.

 

 

L’aquila reale (Aquila chrysaëtos L.) è il rapace di maggiori dimensioni (75-96 cm di lunghezza e  180-230 cm di apertura alare) stabilmente presente sulle Alpi Apuane. E’ distribuita in tutta la regione olartica (Eurasia e Nordamerica), con una discreta diffusione ed una tendenza attuale al leggero incremento delle popolazioni. Rimane comunque una specie rara ed oggi particolarmente tutelata, anche se sempre soggetta, purtroppo, al rischio di abbattimenti illegali o di avvelenamenti. In Italia è presente soprattutto sulle Alpi, sull’Appennino centro-settentrionale e nelle grandi isole, con un trend positivo che sembra portarla a rioccupare gradualmente i territori del passato. Al pari di altri grandi predatori, in qualche modo in competizione con l’uomo, nel nostro paese l’aquila reale è stata attivamente perseguitata e a lungo inserita tra gli uccelli “nocivi” che potevano essere liberamente abbattuti. Ciò spiega il declino della specie nel recente passato, manifestatosi anche sulle nostre Alpi Apuane.

 

Diversi autori di saggi scientifici, storici o divulgativi dei secoli scorsi, a più riprese indicavano una presenza abbastanza comune e ben distribuita dell’aquila sulla catena montuosa, almeno fino oltre la metà del XIX secolo. Addirittura sembrava una pratica assai comune e ardimentosa dei montanari dell’epoca, quella di calarsi nel nido con corde e armi da difesa, per rapire gli aquilotti. Nel ‘900, al contrario, la rarefazione della specie è divenuta marcata e le fonti scritte riportano soltanto casi di nidificazioni nell’area del Pizzo d’Uccello, da sempre sua roccaforte. In tempi più vicini, a partire dagli anni ’90, sulle Apuane è stata accertata l’esistenza di almeno 3 coppie riproduttive ed oggi gli avvistamenti di questi maestosi rapaci sono frequenti in tutto il territorio del Parco.

 

L’aquila nidifica su falesie inaccessibili, solitamente poste a quota più bassa rispetto alle praterie d’altitudine, in modo da riuscire più facilmente a trasportare le prede nel nido. Le coppie territoriali tollerano entro certi limiti la convivenza con individui giovani o immaturi, i quali sono peraltro soggetti ad erratismi e migrazioni parziali. Nel complesso la popolazione apuana di aquila reale è stimata oggi in numeri oscillanti tra 10-12 individui: 3 coppie di adulti + 4-6 immaturi. L’incremento recente può essere correlato in ipotesi all’istituzione del Parco delle Alpi Apuane, che ha consentito una maggiore protezione e vigilanza sul territorio e, conseguentemente, un aumento numerico delle specie predate, quali lepri (Lepus europaeus Pallas) e piccoli di ungulati selvatici. 

 

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