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Emanuele Repetti, 1833-1846 |
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2011: la Bosa che verrà...
Il 2011, anno dopo il Venticinquennale del Parco delle Alpi Apuane, si annuncia ricco di iniziative intorno al progetto “Bosa” di Careggine, affinché si possa finalmente raggiungere un primo livello di gestione sperimentale dell’unico centro agricolo-naturalistico dell’area protetta e contigua. I lavori di ristrutturazione e di ampliamento del secondo edificio sono già partiti ed altri di sistemazione delle aree a verde d’intorno sono a buon punto. Nel corso del 2011 gli obiettivi da cogliere sono diversi ed ambiziosi. Per prima cosa c’è da terminare la stalla e ricovero attrezzi che, al di là della necessità di utilizzo per i lavori agricoli, vuole rappresentare un esempio tangibile di costruzione tradizionale in legno. L’intervento è stato fino ad oggi eseguito in un cantiere autogestito dal personale dell’Ente e si segnala per alcune soluzioni di ingegneria naturalistica. Si è così voluto rendere evidente a tutti l’efficacia di queste tecniche di sistemazione dei versanti e il loro corretto inserimento nel paesaggio agrario del luogo. Insieme a questo progetto avrà definizione l’opera di raccolta delle acque piovane dai tetti degli edifici e di loro deposito in serbatoi interrati per l’irrigazione delle colture agricole e per il mantenimento di un’area umida artificiale, in cui conservare la rara flora spontanea di torbiere e ristagni d’acqua. È previsto che il cantiere edile del nuovo fabbricato conduca a termine i lavori nella primavera del 2011. I locali troveranno un’articolata destinazione soltanto negli anni successivi, con il Museo di Storia Naturale insieme ad un’aula conferenze e sala riunioni da collocare al primo piano. Completeranno il disegno gestionale l’allestimento, al piano terra, di spazi per la conservazione e trasformazione dei prodotti agro-alimentari della “Bosa” e dintorni, nonché per attività ricreative di gruppi di visitatori e di accoglienza di turisti e di fruitori delle ippovie. Il Centro agricolo-naturalistico inizierà, già nel 2011, ad essere un luogo elettivo di iniziative ed attività capaci di vivificare e dare un senso alla struttura. È dunque confermata la felice esperienza di didattica ambientale dell’agricoltore custode, che ha visto diverse scuole praticare la conservazione delle cultivar locali (quali il “formenton otto file” della Garfagnana), nel loro sviluppo naturale stagionale, dalla semina alla raccolta. Continuerà pure, con analoghi obiettivi di mantenimento della biodiversità, la coltivazione di varietà locali e antiche di specie vegetali d’uso agro-alimentare, con particolare attenzione al “pastinocello” (o carota delle Apuane) e a diverse qualità di fagioli dell’area lucchese e massese. Il Centro ha l’ambizione di divenire luogo di ‘redifussione’ sul territorio di varietà di piante “dimenticate”, che la globalizzazione ha spinto sull’orlo dell’estinzione o della marginalità. Proprio per offrire un luogo di scambio di semi e di acquisto di prodotti biologici della “Bosa”, verrà realizzata la prima “bottega del Parco” negli spazi dell’edificio storico del Centro, con l’utilizzo di un curato allestimento d’epoca, che possa ricostruire l’atmosfera dei negozi di generi alimentari ed ortofrutticoli precedenti all’avvento di strumenti e macchinari elettrici. Per il 2011, la “bottega” verrà aperta soltanto in occasione di eventi particolari o di visite programmate, a partire dalle manifestazioni “Alpi Apuane in festa” e “Festa della Castagna” e non solo.
Antonio Bartelletti
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