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Il Parco/Geoparco delle Apuane premiato a Bruxelles per il
turismo sostenibile
Apuan Alps Park/Geopark awarded in Brussels for sustainable tourism
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Il Parco/Geoparco delle Alpi Apuane ha superato
l’esame per aderire alla CETS, la Carta Europea per il Turismo
Sostenibile nelle aree protette. Lo ha decretato la Federazione
Europarc conferendo l’importante riconoscimento ai due delegati
dell’Ente, il direttore Antonio Bartelletti e la responsabile della
"valorizzazione territoriale", Alessia Amorfini.
La CETS è il protocollo che, ideato da Europarc Federation, ha come
obiettivo la gestione sostenibile del turismo nelle aree protette,
tenendo conto delle necessità dell’ambiente naturale, dei visitatori
e delle comunità ed attività imprenditoriali locali. |
La Carta è assegnata a seguito di una verifica sull’impegno a
perseguire un turismo sostenibile e a dare attuazione, da parte di soggetti
pubblici e privati, a una serie di azioni che “portano benefici economici,
sociali e ambientali”, che “rafforzano le relazioni con gli operatori locali
del turismo e con la più ampia industria del turismo” e che “forniscono
l’accesso e l’appartenenza a una rete europea estesa e dinamica”.
Il Parco/Geoparco delle Alpi Apuane è stato premiato insieme
ad altre 9 aree protette italiane: sette hanno confermato la certificazione
dopo cinque anni di attività ed altre due - il Parco/Geoparco delle Apuane e
l’Area Marina di Porto Cesareo in Puglia - lo hanno acquisito per la prima
volta.
“Questo riconoscimento è una grande soddisfazione – commenta il Presidente
del Parco Alberto Putamorsi – ed è il secondo dopo quello del Geopark
UNESCO. Anche dalle istituzioni europee ci vengono riconosciute le azioni
che facciamo. E’ un premio alla nostra attività. Ma la certificazione dura
cinque anni – spiega il Presidente – dobbiamo raggiungere gli obiettivi
definiti e perseguire un miglioramento continuo”.
Lara Venè
(30 novembre 2018)
Il Geoparco delle Apuane celebra la Giornata internazionale
sulla Riduzione del Rischio di Disastri
Apuan Alps UNESCO Global Geopark celebrates International day for Disaster
Risk Reduction.
The Geopark Staff teaches students from "Meucci" Institute in Massa, on the
flood and debris flow along Voltoline trail near Mosceta-Mt. Corchia (Apuan
Alps) for raising their awareness about the risk that they could face
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Lo staff del Geoparco
delle Alpi Apuane - costituito da Alessia Amorfini, Antonio
Bartelletti e Giuseppe Ottria - ha accompagnato gli studenti
dell'Istituto "Meucci" di Massa nel versante meridionale del Monte
Corchia, fino alla foce di Mosceta. L'argomento trattato durante
l'esperienza didattica sul campo è stato le "alluvioni e le frane
per colata di detrito", prendendo spunto dalle tracce ancora
visibili del disastro accaduto il 19 giugno 1996. Gli obiettivi di
questa lezione itinerante sono l'informazione scientifica su
fenomeni naturali sempre più ricorrenti e la sensibilizzazione
sui rischi che potrebbero affrontare durante eventi meteorologici
estremi.
Gli studenti hanno anche avuto modo di prendere visione dei nuovi
cartelli di segnalazione
dei pericoli connessi alle alluvioni e alle
frane, che il Parco/Geoparco delle Apuane ha iniziato ad installare
nelle aree potenzialmente più soggette a questo genere di eventi.
Seguendo il sentiero
CAI n. 9 delle "Voltoline",
hanno anche compreso il
fenomeno della mobilizzazione dei detriti lungo il versante
occidentale della Pania della Croce. |
Al termine dell'escursione,
gli studenti sono stati in grado di compilare, con ottimi risultati, un
questionario a risposta multipla sulla Riduzione del Rischio di Disastri.
(13 ottobre 2018)
"Lungo la Linea Gotica": il progetto alla Conferenza Unesco
dei Geoparchi…
Along the Gothic Line: Park/Geopark presents the project in Madonna di
Campiglio (Adamello-Brenta) during the 8th International Conference UNESCO
Global Geoparks...
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Le Conferenze della Rete mondiale e di quella europea
dei Geoparchi Unesco sono il luogo prediletto dal Parco/Geoparco
delle Alpi Apuane per la presentazione dei propri progetti ad una
platea internazionale. Lo scopo è di farli così conoscere e renderli
riproducibili in altre parti del pianeta, dopo un necessario
adattamento ai diversi e specifici contesti locali. Segue questo
schema anche l'ultima azione promozionale sui luoghi delle Alpi
Apuane coinvolti dagli eventi della Seconda Guerra Mondiale, là dove
persistono ancora notevoli documenti, materiali ed immateriali, di
una pagina particolarmente dolorosa della nostra storia
contemporanea. Nell’occasione dell’8.a Conferenza Internazionale
dell’Unesco sui Geoparchi, Alessia Amorfini, Antonio Bartelletti e
Giuseppe Ottria hanno confezionato una presentazione con foto e
filmati, dal titolo “Defensive rocks, dugouts and trenches along the
Gothic Line (1944-45): equipped trails in the Apuan Alps
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between nature and culture” (rocce difensive, rifugi e
trincee lungo la Linea Gotica: percorsi attrezzati nelle Alpi Apuane fra
natura e cultura). Si tratta di un prodotto promozionale, in lingua inglese,
che descrive il significato storico e militare dell’ultimo arroccamento
delle forze dell’Asse nella penisola italiana per sbarrare l’avanzata degli
Alleati ed opporsi alle azioni delle forze partigiane. Dopo questa cornice
di fatti ed avvenimenti di circa 74 anni fa, la presentazione passa ai
giorni nostri ed illustra l’intervento di recupero di trincee e postazioni
difensive nella zona di Passo dell’Alpino-Mosceta, eseguito durante l’ultima
primavera con il concorso determinante delle Comunioni dei Beni comuni di
Levigliani e di Pruno-Volegno di Stazzema. Questa seconda sezione
dell’intervento riserva una particolare attenzione soprattutto al percorso
attrezzato, con pannelli e frecce indicatrici, che è stato possibile
allestire tra le stesse fortificazioni da poco rese fruibili. Un intervento
concluso a tempo di record, che deve comunque proseguire ed estendersi ad
altre postazioni difensive della zona e soprattutto integrarsi con altri
luoghi oggi recuperati della Linea Gotica, a cominciare da quelli nell'area
parco e contigua. L'obiettivo prioritario è proprio quello di sostenere
l’offerta di itinerari escursionistici e in mountain bike, con più luoghi da
vedere, lungo i vari percorsi della Linea Gotica che si snodano attraverso
l’Appennino settentrionale, dalle Alpi Apuane verso Pesaro oppure verso
Ravenna. Nel far questo, il Parco intende proporre un proprio specifico
taglio culturale, non più limitato al valore simbolico e al significato
storico delle fortificazioni militari, ma esteso alle componenti geologiche
e biologiche del paesaggio intorno ai luoghi e alle testimonianze della
Linea Gotica.
Gli eventi della Seconda Guerra Mondiale sono oggi un forte
attrattore di interessi culturali e turistici, dopo aver disseminato una
lunga teoria di luoghi della memoria, da preservare come elemento educativo
per le future generazioni. Non a caso, Alessia Amorfini – speaker del
progetto del Parco alla Conferenza dei Geoparchi – ha sottolineato questo
aspetto irrinunciabile con due frasi significative, che non necessitano di
commento ulteriore: “so that nobody can forget” (affinché nessuno possa
dimenticare)… “the memory must be kept alive” (il ricordo deve essere
mantenuto vivo).
Queste parole sono state pronunciate di fronte ad un pubblico
internazionale, attento ed emozionato, mentre sullo sfondo scorreva
l’immagine di un nonno con la nipotina per mano, che risalivano i sentieri
apuani della Linea Gotica, nel giorno dell’ultima festa della Repubblica.
nella foto: Alessia Amorfini durante l'intervento alla 8.a
Conferenza Internazionale dell'Unesco sui Geoparchi
(12 settembre 2018)
Nelle Apuane affiora il Permiano: il segno di eventi
magmatici di quasi 300 milioni di anni fa…
The Permian emerges in the Apuan Alps: the sign of magmatic events of almost
300 million years ago…
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Le Alpi Apuane sono note ai geologi per molti loro
aspetti. Tra i più importanti c’è sicuramente la presenza del più
vasto affioramento di basamento paleozoico dell’Appennino
settentrionale, con i suoi 60 km quadrati circa di superficie
esposta. Le formazioni geologiche che lo compongono sono sempre
state di difficile datazione, poiché mancano i fossili (a parte gli
Orthoceras delle dolomie siluriane) e l’ultima orogenesi alpina ha
modificato notevolmente, con il metamorfismo, l’aspetto originario
delle rocce. Le ipotesi di datazione hanno spesso fatto riferimento,
per analogia, alla successione paleozoica fossilifera della Sardegna
centrale, cosicché l’esteso basamento apuano è risultato fino oggi
ricompreso tra il Cambriano superiore e il Devoniano, non senza
lacune interne, per un intervallo di tempo – grosso modo – da 500 a
370 milioni di anni fa. |
Al basamento paleozoico apuano seguono i metaconglomerati
triassici del Verrucano, formatisi in un ambiente continentale arido,
distante circa 130 milioni di anni dall’ultima roccia paleozoica. Così
almeno è sempre stato detto e scritto rispetto a questa discontinuità
temporale, più o meno coincidente con le fasi deformative più evidenti
dell’orogenesi ercinica (o varisica). Siamo veramente al cospetto di un bel
salto temporale che dovrebbe superare – senza nessuna traccia e in un sol
colpo – tutto il Carbonifero, il Permiano e il Trias inferiore, fino alla
formazione dell’attuale copertura metasedimentaria delle Alpi Apuane.
Di recente, con la diffusione di metodi di datazione assoluta
Uranio-Piombo (U-Pb) sugli zirconi presenti nelle rocce, sono stati ottenuti
interessanti risultati che confermano e in parte modificano il quadro delle
conoscenze sull’età del basamento paleozoico apuano. In linea con il passato
è la datazione dei porfiroidi del M. Corchia, che hanno restituito un valore
di 457±3 milioni di anni, a riprova della loro prima attribuzione
all’Ordoviciano medio e superiore. Già meno collimante è il dato uscito
dalle filladi inferiori di Grotta Nera, nella valle del Giardino, poiché i
~560 milioni di anni ottenuti retrodaterebbero le prime rocce apuane quanto
meno al Cambriano inferiore, se non addirittura al Neoproterozoico.
La vera sorpresa però è venuta da alcuni limitati
affioramenti nella zona di Fornovolasco, Stazzema e Sant’Anna, di rocce
magmatiche intermedie, successivamente metamorfosate, fino ad oggi ritenute
dei Porfiroidi e dunque collegate ad episodi di vulcanismo precedenti
all’orogenesi ercinica. Questi corpi rocciosi sono già stati distinti e
descritti alcuni mesi fa come una formazione a se stante, con il nome di
Metarioliti di Fornovolasco, sulla base di accurate analisi
petrografico-mineralogiche.
Un recentissimo studio è apparso sul numero 318-319 della
rivista “Lithos” (Elsevier editore), a firma di Simone Vezzoni, Cristian
Biagioni, Massimo D’Orazio, Diego Pieruccioni, Yuri Galanti e Giancarlo
Molli dell’Università di Pisa, a cui si aggiunge Maurizio Petrelli
dell'Università di Perugia. Al suo interno, si trovano le prime datazioni
della Metarioliti di Fornovolasco con il metodo U-Pb. Gli autori hanno
ottenuto il risultato inatteso di un’età oscillante tra i 292 e i 271
milioni anni. Si tratta della prima evidenza di eventi magmatici avvenuti
tra il Permiano inferiore e medio, in un periodo non precedente, ma
successivo all’orogenesi ercinica. I dati raccolti sulle Metarioliti di
Fornovolasco consentono pure di fornire elementi di conoscenza per
comprendere meglio l’evoluzione del basamento della microplacca Adria, posta
sulla rotta di collisione tra Paleoafrica e Paleoeuropa, nonché l’origine
dei depositi minerali presenti nelle sequenze paleozoiche delle Alpi Apuane.
Pertanto, l’origine di queste Metarioliti permiane è
collocabile proprio all’interno di quella discontinuità tardo paleozoica, di
cui abbiamo detto in apertura. Con questa nuova ed importante acquisizione
scientifica, le Alpi Apuane recuperano a loro vantaggio un altro periodo
geologico – il Permiano – e così quasi completano la successione dall’era
primaria ad oggi, mancando all’appello soltanto il Carbonifero.
Antonio Bartelletti
(27 agosto 2018)
Una nuova mappa turistica per il Parco/Geoparco delle Alpi
Apuane
The Apuan Alps Park/Geopark has a new tourist map
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Una mappa turistica tutta nuova e completamente
aggiornata per promuovere le Alpi Apuane e favorirne la conoscenza.
Il Parco/Geoparco delle Apuane ha stampato la nuova cartina con
tutte le coordinate che servono a residenti e turisti che vogliono
vivere le Apuane.
Con il layout tipico del Parco, la banda verde al lato, la mappa
contiene tutte le informazioni che riguardano l’area protetta: i
riferimenti dei centri visita del Parco (di Massa, Seravezza, Equi
Terme di Fivizzano e Bosa di Careggine) i punti informazioni
dislocati sul territorio (Castelnuovo di Garfagnana, Carrara, Forte
dei Marmi, Lido di Camaiore, Marina di Massa, Marina di Pietrasanta
e Seravezza).
C’è l’elenco completo delle strutture turistiche consigliate dal
Parco (con recapiti telefonici, siti web e indirizzi mail):
alberghi, rifugi alpini, B&B, ristoranti, tutti rigorosamente
segnalati da un’insegna speciale con il logo del Parco. |
La mappa contiene poi l’elenco dei musei del Parco delle
Apuane: ApuanGeoLab, il Museo della Fauna di ieri e di oggi, il Museo della
“pietra piegata” e l’Orto botanico “Pellegrini-Ansaldi” e quello delle
grotte e delle miniere turistiche: l’Antro del Corchia, la GeoArcheoPark
delle Grotte di Equi, la Grotta del Vento e le Miniere dell’Argento vivo.
Infine, ci sono i riferimenti delle guide del Parco: donne e
uomini esperti che conoscono il Parco e, grazie alla loro esperienza,
guidano il visitatore in un percorso di sicurezza e conoscenza.
“La nuova mappa – sostiene il Presidente del Parco Alberto Putamorsi – è uno
strumento necessario per una lettura completa del territorio dentro il Parco
ed è il frutto di suggerimenti e richieste per vivere al meglio il
patrimonio di cui disponiamo. E rappresenta una delle tante azioni previste
all’interno della Carta europea per il turismo sostenibile per promuovere al
meglio l’area protetta”.
La mappa verrà aggiornata entro due anni e il Parco chiedere di avanzare
segnalazioni di errori, di omissioni o di migliorie per arrivare a un
prodotto che sia il più funzionale possibile.
Lara Venè
(31 luglio 2018)
Il Parco delle Alpi Apuane affronta l’esame del certificatore
di Europarc per acquisire la "Carta Europea per il Turismo Sostenibile"
The Apuan Alps Park/Geopark to be examined by the Europarc certifier
to acquire the "European Charter for Sustainable Tourism" in protected areas
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Il Parco delle Alpi Apuane ha superato un’altra tappa
del lungo e complicato percorso di adesione alla Carta Europea per
il Turismo Sostenibile nelle aree protette, il protocollo ideato da
Europarc Federation, che ha come obiettivo la gestione sostenibile
del turismo nelle aree protette, tenendo conto delle necessità
dell’ambiente naturale, dei visitatori e delle comunità ed attività
imprenditoriali locali. Lo scorso 29 dicembre, dopo cinque anni di
lavoro, il Parco aveva inviato ad Europarc Federation tutta la
documentazione necessaria per sostenere la propria candidatura e nei
giorni scorsi, così come prevede la prassi, si è svolta la visita
del verificatore CETS Filippo Belisario. |
Sono stati tre giorni intensi che si sono svolti secondo un
programma articolato di incontri con diversi soggetti aderenti, pubblici e
privati, che si è svolto in diverse realtà dell’area protetta da Equi a
Levigliani. Tre giorni in cui il valutatore ha “fatto l’esame” al Parco
delle Apuane verificando la presenza dei requisiti dichiarati per ottenere
l’adesione alla Carta Europea per il turismo sostenibile.
“State lavorando con impegno – ha detto il valutatore Belisario
nell’incontro con il Forum della comunità locale che si è svolto nella sede
della GeoFarm di Bosa di Careggine - Il vostro Parco ha geologia, natura,
storia degli uomini, architettura e il percorso che avete deciso per
ottenere la certificazione è molto importante per la popolazione e per gli
operatori in particolare che potranno fregiarsi di un marchio qualità e
arricchire la loro offerta. Immaginate la Carta del turismo – ha concluso –
come uno strumento a vostra disposizione e apprezzate il fatto che il Parco
voglia dialogare e ascoltare le vostre richieste”.
Del resto le ricadute economiche per il territorio in area Parco si
preannunciano considerevoli se si pensa che l’intero progetto della CETS
prevede interventi e azioni che superano i 2 milioni di euro nel quinquennio
2018-2022.
“Gli apprezzamenti del nostro verificatore lasciano ben sperare - ha detto
il Presidente dell’Ente Parco Alberto Putamorsi- Solo tra qualche mese
sapremo se Europarc ci avrà promossi. E sarebbe una cosa importante tanto
più che in Toscana nessun Parco Regionale ha ancora ottenuto questo
riconoscimento”.
Lara Venè
(6 luglio 2018)
Lungo la Via dell’Argento: dall’estrazione mineraria
rinascimentale una prospettiva di sviluppo della Versilia
Along the Silver road: an opportunity for Versilia development coming from
Renaissance mining activity
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Grande partecipazione ed interesse hanno dato la
misura del successo della manifestazione “Lungo la Via dell’Argento”
che si è tenuta sabato 26 maggio scorso in occasione della “X
Giornata Nazionale delle Miniere” organizzata dal CAI - Sezione di
Forte dei Marmi e Pietrasanta con la guida di Giovanni Viti e il
coinvolgimento di CNR-Istituto di Geoscienze e Georisorse-Pisa,
Università di Pisa-Dipartimento di Scienze della Terra, comuni di
Pietrasanta, Seravezza e Stazzema e, ovviamente, del Parco Regionale
delle Alpi Apuane. La manifestazione ha visto la partecipazione di
oltre 50 persone che con le descrizioni di Andrea Dini (CNR-IGG) e
Simone Vezzoni (DST-UniPi) hanno ripercorso la storia geologica
delle Alpi Apuane e riscoperto le intuizioni del Granduca di Toscana
Cosimo I in merito alla ricchezza e fascino del sottosuolo della
Versilia.
Il percorso ha seguito le antiche mulattiere che
collegano i cantieri di uno tra i più interessanti |
complessi minerari rinascimentali europei, attraverso boschi
e punti panoramici. Fiore all’occhiello dell’iniziativa è stata la visita di
alcune decine di metri della Galleria Fontana, un esempio di miniera
cinquecentesca eccezionalmente conservata presso le Argentiere di Sant’Anna
di Stazzema. La visita è stata compiuta sotto l’attenta supervisione del
Direttore delle Miniere Giovanni Santomaso e grazie all’aiuto di volontari e
del Gruppo Mineralogico-Paleontologico Versiliese, del Gruppo
Speleologico-Archeologico Versiliese e dell’Istituto Storico Lucchese -
Sezione Versilia Storica. L’escursione è terminata presso il M. Rocca, una
delle località più suggestive delle Alpi Apuane, con la famiglia Bazzichi
che ha offerto il rinfresco a tutti i partecipanti.
L’interesse che, da numerosi anni, le iniziative di
valorizzazione del patrimonio minerario hanno sempre attratto fa riflettere
sulle potenzialità di uno sviluppo del turismo archeominerario, a fini
culturali e scientifici nell’entroterra Versiliese.
(30 maggio 2018)
Il Geoparco delle Apuane interessa a Hong Kong…
Celebrating Earth day 2018 with a delegation of the Unesco Global Geopark
and Lions clubs in Hong Kong visited the Antro del Corchia Cave at
Levigliani, one a most important Italian tourist geosite and a good example
of involving the local community in the geological heritage management in
the Apuan Alps…
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Una delegazione di 24 persone proveniente da Hong
Kong, in stragrande maggioranza donne, ha fatto visita oggi al
Parco/Geoparco delle Alpi Apuane, quale penultima tappa di un tour
italo-britannico alla conoscenza dei Geoparchi e dei loro modelli
gestionali. Dopo Marble Arch Caves in Irlanda del Nord ed English
Riviera in Inghilterra, il gruppo si è spostato in Italia, per
visitare prima il Parco del Beigua in Liguria, poi le Alpi Apuane ed
infine il Parco delle Colline metallifere nella Toscana meridionale.
Tutti Unesco Global Geoparks e tutti diversamente caratterizzati da
esperienze originali di conservazione e promozione del loro
patrimonio geologico. |
In questo breve ma intenso soggiorno nelle Apuane, la
delegazione di Hong Kong ha preso diretto contatto con il Corchia
Underground System di Levigliani di Stazzema, concentrando la propria visita
al tratto turistico attrezzato della cavità carsica che si sviluppa entro la
stessa montagna. L’Antro del Corchia è una scelta quasi obbliga per mostrare
e comprendere uno dei più importanti geositi turistici italiani e – nello
stesso tempo – un esempio speciale di gestione di un bene geologico, da
parte di una comunità locale, all’interno del Parco/Geoparco delle Alpi
Apuane.
La visita europea dei rappresentanti dell’Hong Kong Unesco
Global Geopark è stata possibile grazie al sostegno e alla partecipazione
diretta del Lions clubs International district 303 Hong Kong & Macao. In
particolare, durante la due giorni apuana, il gruppo in visita è stato
costantemente assistito dal nostro geopark manager Alessia Amorfini, con il
supporto del funzionario Emanuele Guazzi e la presenza, durante
l’escursione, del direttore del Parco Antonio Bartelletti.
Nella giornata di sabato, il prof. Enrico Baldi ha salutato
gli ospiti a Forte dei Marmi, a nome del Lions Club Pietrasanta Versilia
storica.
(22 aprile 2018)
Il Forum della CETS di fronte a progetti locali e
internazionali di geoturismo sostenibile...
The ECST Forum in front of local and international projects of sustainable
geotourism. On Thursday 12 april, in the afternoon, the meeting at Palazzo
Rossetti in Seravezza...
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Decimo appuntamento del Forum permanente del turismo
sostenibile; il secondo che si svolge nell'anno in cui può realmente
concretizzarsi l'adesione alla CETS da parte del Parco delle Alpi
Apuane e dei suoi partner. La riunione è convocata alle ore 16 di
giovedì 12 aprile presso la sala conferenze del Centro visite del
Parco, a Seravezza in Palazzo Rossetti. L'ordine del giorno parte
inevitabilmente dagli argomenti non trattati durante il precedente
incontro del 20 febbraio, dopo aver fatto il necessario punto su
quanto realizzato dopo quest'ultima riunione.
A seguire, il Forum discuterà intorno ad alcuni
progetti d'ambito locale ed internazionale, con l'obiettivo di
apportare contributi diretti e fattivi. D'interesse squisitamente
territoriale è l'ipotesi progettuale in fieri che vuole favorire la
compartecipazione e il sostegno del Parco ad iniziative di
promozione turistica ed ambientale nell’area protetta, da svolgersi
durante il 2018 e |
all’interno di azioni collegate alla CETS, attraverso la
fruizione da parte di soggetti terzi del servizio di trasporto turistico già
appaltato nel 2016 dall’ente. A questo si aggiunge un ulteriore progetto
interamente da costruire all'interno del Forum, dal titolo "Cave tra Natura
e Arte", con cui sperimentare soluzioni e ricavare informazioni tecniche
utili per rendere i siti estrattivi dismessi del tutto compatibili con forme
di turismo sostenibile.
Sul fronte della cooperazione internazionale, vi sarà infine
l'incontro del Forum con la delegazione dell'aspiring Geopark del Dahar
(regioni di Gabès-Medenine-Tataouine nella Tunisia centro-meridionale). In
questi stessi giorni, gli ospiti stranieri stanno partecipando al workshop
organizzato dal Parco all'interno del progetto semplice 2015, sostenuto
dalla Regione Toscana e finalizzato alla "Educazione alla gestione
territoriale partecipata quale elemento di sviluppo e consolidamento del
processo democratico tunisino”. L'incontro di giovedì pomeriggio diverrà un
utile laboratorio per illustrare l’attività degli stakeholder del Geoparco
delle Alpi Apuane e per dimostrare l'importanza di un approccio
partecipativo al geoturismo sostenibile attraverso forme di condivisione e
di partenariato tra soggetti pubblici e privati.
nella foto: la prima sessione del workshop per la delegazione
tunisina nella giornata odierna
(10 aprile 2018)
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