L'insediamento del Puntato

capan.gif (106687 byte)

capanna

puntato01.jpg (184798 byte)

terrazzamenti

favilla.jpg (52136 byte)

Chiesetta al Puntato

 

alpeggiopunt.jpg (62981 byte)

casa d'alpe al Puntato

Si tratta di un insediamento di piccole case alle pendici del monte Corchia, situato dove il versante è meno acclive, a quota 1000 metri sul livello del mare. Una cinquantina di  edifici sono distribuiti su una vasta area di circa 100 ettari, si tratta quindi di un insediamento molto rarefatto, in cui tuttavia lo svilupparsi di una residenzialità prolungata, ha determinato la nascita di edifici di incontro, quali la chiesa  e diverse marginette o maestà, luoghi di culto religioso, ma anche di riparo e riposo per i pastori colti dalla pioggia o dalla neve.  

Le case, tutte di una certa consistenza e costituite da diversi vani, si sviluppano su due livelli, accessibili per lo più grazie al naturale declivio del terreno. La residenza prolungata a buona parte dell’anno solare e le diversificate attività agro-silvo-pastorali che vi si svolgevano, hanno determinando il consolidarsi di un complesso di spazi specializzati, sia interni che esterni, che fanno di queste piccole case dei veri e propri microcosmi rurali dotati di una relativa autonomia e autosufficienza: stallette per il ricovero degli animali, forni esterni e altri piccoli accessori, talvolta distinti dal corpo edilizio principale, costituiscono il corredo tipico di questi strutture. 

I tetti a falda hanno come di consueto la struttura di sostegno in legno di castagno e il manto di copertura in lastre di pietra scistosa. Le aperture di porte e finestre utilizzano per lo più architravi in legno di castagno e soglie in lastre di pietra; con dimensioni e disposizioni assai canoniche provvedono alla capillare illuminazione e distribuzione di tutti i vani. Le murature in scaglie di pietra, con rari elementi semplicemente lavorati a taglio e sbozzo, utilizzano abbondanti malte, composte da calci prodotte in loco dalla cottura di pietre calcaree miste a terre ed inerti locali. Interessante la considerevole presenza negli interni, di nicchie di varie dimensioni, ricavate nello spessore delle murature, e utilizzate come vani per riporre attrezzi e soprattutto cibi. Delimitate nella parte alta da robusti architravi in legno di castagno, hanno pareti e scaffe in scaglie e lastre di pietra: un antico e raffinato esempio di quello che oggi chiamiamo arredo integrato all’architettura.

Scheda a cura dell'Architetto Raffaello Puccini, Coordinatore del Settore Uffici Tecnici del Parco Regionale delle Alpi Apuane