I villaggi pastorali apuani

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Esempio di vallata apuana e dei suoi antichi insediamenti

 

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Vecchio sentiero che dagli alpeggi porta alla valle

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alpeggio Puntato

Gli Alpeggi sono insediamenti stagionali in montagna, situati a quote superiori rispetto ai villaggi, con un dislivello di oltre 200 metri, dove si praticavano modeste culture a seminativi ( segale, grano, patate) e dove si sfruttavano i pascoli per l’allevamento ovino e bovino. Si assisteva ad un movimento continuo tra l’Alpe e i villaggi: i primi di aprile si  seminavano le patate all’Alpe, e alla fine del mese il granturco. Nello stesso periodo si facevano salire le pecore e le vacche, per favorire l’ingrasso dei terreni. In giugno qualcuno rientrava nel villaggio per la raccolta del fieno e del grano, che nell’alpeggio avveniva in luglio. I primi di agosto i contadini tornavano al villaggio per pulire i campi di granturco, raccogliere le patate e preparare il terreno delle selve per la raccolta delle castagne. 

 A settembre, si tornava agli alpeggi, per la raccolta delle patate e per diradare il granturco, mentre qualcuno scendeva per effettuare nei terreni bassi la raccolta del granturco. Prima della fine di settembre, sulle alpi si seminava il grano, nei terreni disposti a terrazze; il bestiame rientrava nel villaggio. 

Ai primi di ottobre avveniva la raccolta del granturco e quindi del foraggio che era sistemato al coperto nei fienili; iniziava anche la raccolta e l’essiccazione delle castagne, che continuava fino a tutto novembre. In inverno i contadini visitavano periodicamente la casa d’alpe, per prelevare con la stia o con la reticella quantità di foraggio conservato.

Nello zona di Stazzema i paesi che dispongono di alpeggi sono Pruno, Volegno, Cardoso (Ranocchiaia, Caselle, ecc..) Terrina e Levigliani (Alpe di Puntato, Col di Favilla, Campanile), Basati (Benigna frequentata anche dai terrinchesi). 

Col di Favilla, villaggio stagionale d’alpe, si trasformò, nella seconda metà dell’Ottocento, in insediamento stabile. Gli abitanti chiamati “collettorini” vivevano principalmente di pastorizia, di agricoltura, della produzione del tannino per le concerie delle pelli e dei proventi delle carbonaie.

Semplificando, esistevano due principali tipi di insediamento e dunque di utilizzo degli alpeggi, le capanne e le case d'alpe.

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Capretto

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Toro delle apuane, inselvatichito

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Cavalli

I terrazzamenti, frutto di lavoro secolare