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cos'è
il |
Museo della Pietra
piegata di Levigliani
esposizione
permanente della tradizione lapidea apuana
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alla ricerca del marmo dimenticato
Molto della cultura materiale del marmo è stato perso nel corso di 27
secoli di storia – dai primordi del VI sec. a.C. fino ad oggi – per cui
diverse tecniche e saperi, soprattutto per i periodi più antichi, vanno
oggi ricostruiti con i metodi dell’archeologia mineraria. Il Museo assolve
dunque la funzione di centro di ricerca applicata in questo particolarissimo
campo, non limitandosi al solo recupero del manufatto e alla sua mera
musealizzazione.
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fax +039 0584 778053 |
Il
Museo della Pietra piegata è pure elemento portante di
un sistema territoriale di siti e di beni di interesse “archeominerario”
– costituito da cave e miniere storiche e da centri di documentazione –
che già il progetto di Parco
archeologico delle Apuane aveva individuato nel 2001 come
esemplificativi per documentare al meglio l’evoluzione temporale
dell’attività estrattiva del marmo e della filiera produttiva nella
stessa regione.
Il nome del Museo, così singolare, è stato preso a prestito da uno scritto
di Costantino Paolicchi del 1981 – I Paesi della Pietra piegata –
a significare l’interesse dello stesso verso quella parte delle Alpi
Apuane, dove da secoli gli uomini conoscono il segreto di modellare e dunque
di “piegare” a loro
genio, la “pietra” più
nobile e pura che vi affiora: il marmo.
Il Museo della Pietra piegata – voluto e pensato dall’Ente Parco
Regionale delle Alpi Apuane – è stato aperto al pubblico il 31 maggio
2008. L’istituzione ha sede a Levigliani di Stazzema (Lucca) in un
edificio di valore storico-ambientale della fine del XVIII sec., che ha
subito una radicale ristrutturazione ed ampliamento nel 1910.
L’allestimento si sviluppa sui quattro piani dell’intero fabbricato.
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