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Nelle cave di Michelangelo
Nel 1518, Michelangelo Buonarroti costruiva
la strada carrabile nel fondovalle, da Seravezza fino alla base dei bacini
di Trambiserra e della Cappella, favorendo così il successivo sviluppo
estrattivo della zona.
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Un ulteriore impulso alle cave della Valle
del Serra si deve al Granduca Cosimo I de’ Medici (1567), che spinse la
“Via dei marmi” fino al Monte Altissimo ed inviò in Versilia diversi
scultori ed architetti (Vasari, Ammannati, Giambologna, Danti, Moschino,
Fancelli, ecc.) per ricavare marmi dalle cave di Solaio, Ceràgiola,
Cappella, Trambiserra, Altissimo e Monte di Stazzema.
Nel XVII sec., le cave della Cappella hanno continuato a
fornire i marmi bianchi e i bardigli soprattutto per l’Opera di S. Maria
del Fiore di Firenze. Un documento del 1687 ricorda, per la prima volta,
le produzioni di mattonelle quadrate in marmo per pavimenti (chiamate
“marmette” o “quadrette” o “ambrogette”), che hanno caratterizzato per
quasi tre secoli l’impresa estrattiva delle cave della Cappella. Non a
caso, gli abitanti del vicino paese di Fabiano erano detti “piastrellai”
proprio perché prevalentemente occupati in questa lavorazione.
Il Settecento ha visto gli agri marmiferi della Cappella intensamente
coltivati per “opere di quadro”, quali “colonne,
stipiti di porte, caminetti, tavole e ambrogette da pavimento”.
Nel 1768, le cave raggiungevano il numero di 21, per poi salire a 27
verso il 1850, con ben 114 scalpellini al lavoro.
Fino alla metà del XIX sec., le cave della Cappella erano
concentrate nella parte medio-bassa dell’omonimo Monte, lungo
l’affioramento, oggi esaurito, dei marmi bianchi. Nell’ultimo scorcio
dell’Ottocento, l’escavazione si spingeva anche nelle parti più elevate
del versante, quasi a ridosso della Pieve di S. Martino e del paese di
Fabiano.
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Per buona parte del
Novecento, le vie di lizza e le teleferiche hanno continuato a
discendere i blocchi estratti, fino ai poggi caricatori nel fondovalle,
sulla riva sinistra del fiume Serra.
Negli anni Sessanta dello stesso secolo, la strada di arroccamento e il
trasporto su gomma hanno fatto appena in tempo ad insediarsi che, di lì a
poco, l’attività delle cave di marmo della Cappella si è conclusa, lasciando
notevole traccia di sé ed un paesaggio minerario unico e suggestivo.
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L'area archeominerararia delle Cave storiche
del Bardiglio Cappella si trova a Fabiano di Seravezza.
COME SI ARRIVA
in
auto:
Il paese è
raggiungibile in auto attraverso la strada statale 1 Aurelia fino a
Querceta, poi la strada provinciale di "Marina" fino Seravezza, quindi
la strada comunale della Montagna fino alla Pieve della Cappella.
Da Castelnuovo Garf., strada provinciale 13 e di "Marina" fino a
Seravezza, quindi strada comunale della Montagna fino alla Pieve della
Cappella.
Fabiano dista 17 km da Massa, 22 da Viareggio, 49 da Castelnuovo Garf.,
41 da Lucca, 50 da Pisa
in
treno:
Stazione ferroviaria di Forte dei Marmi-Querceta,
linea La Spezia-Pisa, a 8 km.
in
bus:
Servizio autocorriere di linea: Vaibus.
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